La Fondazione non ha esitato a costituirsi parte civile al fine di tutelare chi è vittima del devastante fenomeno usurario, di violenze ed intimidazioni, ed al fine di sancire il primato di un diritto costituzionale, la salvaguardia della dignità dell’essere umano nella sua dimensione sociale.
«Aspetto ancora più importante della sentenza – prosegue Cavaliere – è il riconoscimento dell’aggravante del metodo mafioso per ben quattro imputati, che, purtroppo, avvalora quanto la Fondazione va sostenendo da tempo: l’usura è un mezzo sempre più utilizzato dalla criminalità organizzata per perseguire i propri obiettivi, per riciclare denaro sporco, per asservire aziende pulite ed infiltrarsi nel mondo economico».