Farti delle domande è il modo migliore per iniziare a prendere coscienza del problema. In questi anni di attività abbiamo capito che spesso gli interrogativi sono comuni. Li abbiamo così raccolti- e continueremo a farlo – in questa pagina del sito, assieme a risposte e a consigli che ti potranno essere d’aiuto.

Domande frequenti

Un reato che consiste nel concedere un prestito a un tasso d’interesse superiore al cosiddetto “tasso soglia”, che si calcola aumentando del 50% il tasso effettivo globale medio (TEGM – https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/compiti-vigilanza/tegm/index.html ) relativo ai vari tipi di operazioni creditizie, rilevato ogni tre mesi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ( http://www.dt.tesoro.it/it/prevenzione_reati_finanziari/anti_usura/operazioni_creditizie_tassi.html ) e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Le dimensioni del fenomeno sono difficili da definire perché, a fronte di pochi che denunciano la propria situazione, la maggioranza cerca ancora di affrontarla senza chiedere aiuto. Anche se lo Stato ha provveduto a varare nuove ed efficaci leggi a sostegno sia di chi è in difficoltà economiche, sia di chi è soggetto a usura.


Hai presente il film “L’amico di famiglia” di Paolo Sorrentino? Il suo protagonista, Geremia, un grottesco usuraio, a un certo punto del film dice: «Ehi avvocato! Siete qui tutti in affitto. Il mondo vi è stato dato solo in prestito. Io vi presto il mondo, quando ogni tanto lo perdete». La figura classica dell’usuraio è quella del “cravattaro” di quartiere, che opera in un ambito ristretto e offre prestiti, impiegando proprie risorse, a famiglie, artigiani, commercianti in momentanea difficoltà economica. Ci sono poi organizzazioni che, attraverso finanziarie, commercialisti, professionisti, ecc., offrono finanziamenti ad altissimo interesse sia ai singoli sia a piccole e piccolissime imprese. Infine, c’è l’usura della criminalità organizzata, che utilizza questo strumento per riciclare denaro ed estendere il proprio controllo sul tessuto economico.


È una vittima. Chi finisce nelle mani di un usuraio commette sempre un errore, poiché non ha saputo affrontare nel modo giusta la propria situazione di difficoltà economica. Tuttavia, è comunque una vittima, che va aiutata affinché trovi la forza di denunciare l’usuraio e diventare, così, l’artefice della propria liberazione.


Le banche, italiane o straniere, iscritte in un apposito albo presso la Banca d’Italia. Le banche comunitarie autorizzate nel Paese d’origine e le banche extra-comunitarie specificamente autorizzate dalla Banca d’Italia, anche se non hanno succursali in Italia. Le società finanziarie iscritte nell’Elenco degli intermediari operanti nel settore finanziario della Banca d’Italia. Consulta gli elenchi a questo link: http://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/intermediari/int-106/elenco/elenco-intfin-106.html

Chiunque altro svolga attività finanziaria prestando denaro al pubblico, commette reato di abusivismo finanziario o bancario punibile con la reclusione e con una pena pecuniaria.


La legge dispone che le banche e le società finanziarie, nei locali aperti al pubblico, debbano esporre la tabella aggiornata dei TEGM riferiti ai vari tipi di operazioni creditizie. Inoltre, sono tenute a pubblicizzare tutte le condizioni economiche delle operazioni e dei servizi offerti (tassi d’interesse, prezzi, spese, ecc.): solo così è possibile il raffronto tra le proposte e una scelta consapevole. Infine, nei contratti di finanziamento devono sempre essere indicati il tasso d’interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi gli eventuali interessi di mora.


Se un dipendente di banca o di società finanziaria ti comunica la mancata concessione del prestito, chiedi spiegazioni, anche andando dai suoi superiori. Ogni banca ha un ufficio reclami, che verificherà se l’operato relativo al tuo rapporto contrattuale sia stato corretto. La risposta arriverà in 60 giorni, e se non sarà soddisfacente puoi rivolgerti all’Ombudsman-Giurì Bancario ( http://www.conciliatorebancario.it/index.php/ombudsman/che-cosa-e-l-ombudsman-giuri-bancario ) che risolve le controversie tra clienti e istituti di credito. Se poi qualcuno della banca o finanziaria ti indica altri soggetti, non abilitati dallo Stato, che potrebbero offrirti denaro, ricordati che commette un reato.


Lo Stato ha istituito in favore dei singoli e degli operatori economici, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura. Mette a disposizione dei Confidi (organismi locali con una struttura cooperativa o consortile) e delle Fondazioni antiusura somme di denaro per facilitare, attraverso garanzie, il prestito dalle banche.

Gli imprenditori devono rivolgersi ai Confidi, che possono fornire garanzie per le richieste di finanziamento delle piccole e medie imprese a elevato rischio finanziario. I privati devono rivolgersi alle Fondazioni antiusura riconosciute e iscritte in un apposito elenco ( http://www.dt.tesoro.it/it/prevenzione_reati_finanziari/anti_usura/fondi_usura.html ) tenuto dallo stesso Mef, che possono fungere da garanti per ottenere un prestito.


È l’unico sistema che ti consente di riacquistare la tua libertà e la tua dignità, di ritornare a vivere, di ripristinare un clima di serenità nell’ambito familiare, di riprendere un percorso virtuoso nella gestione dell’economia familiare e soprattutto di uscire da quel vortice in cui la paura crea isolamento e l’isolamento crea paura. Sin dai tempi del Medioevo, l’usura era perseguita perché considerata un furto del tempo della persona, in quanto la persona vittima di usura vive una situazione di scollamento con la realtà quotidiana e di isolamento, viene cioè a essere derubata del suo tempo. Tante vittime di usura, assistite dalla Fondazione, hanno denunciato e il processo si è sempre concluso rapidamente e con la condanna dell’usuraio alle pene di giustizia. E soprattutto non c’è stata mai ritorsione nei confronti di chi ha denunciato.


Uscire da questa situazione denunciandolo. Una volta sporta la denuncia, lo Stato, attraverso il Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura, offre all’operatore economico la possibilità di un aiuto per reinserirsi nel circuito dell’economia legale.


Il Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura concede – se ricorrono le condizioni – mutui senza interessi a vantaggio di imprenditori, commercianti, artigiani già vittime dell’usura e che risultino parte offesa nel relativo procedimento penale. L’importo del mutuo è commisurato agli interessi usurari effettivamente pagati e, in casi di particolare gravità, può tenere conto anche di ulteriori rilevanti danni derivanti da perdite o da mancato guadagno. L’importo che si può ottenere dev’essere non solo compatibile con la situazione debitoria del richiedente ma, soprattutto, utile al suo reinserimento nell’economia legale.


Per avere diritto al mutuo bisogna esercitare un’attività commerciale, imprenditoriale, artigianale o professionale. Inoltre occorre risultare parte offesa nel relativo procedimento penale per fatti di usura verificatisi a partire dal 1° gennaio 1996, oppure, per i casi precedenti, risultare parte offesa in un procedimento penale di primo grado che sia in corso successivamente al 24 marzo 1996, data dell’entrata in vigore della legge 108/1996. La domanda, infine, deve essere corredata di un piano d’investimento per il reinserimento dell’usurato nell’economia legale e di un piano di restituzione dell’importo del mutuo.


La domanda di accesso al Fondo di solidarietà va presentata alla Prefettura della provincia in cui è avvenuto il reato di usura, entro e non oltre 180 giorni dalla data della denuncia o da quella in cui la parte offesa ha notizia dell’inizio delle indagini. La decisione sulla concessione o meno del contributo spetta al Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura. Il mutuo viene concesso dopo il rinvio a giudizio dell’usuraio, ma in caso di comprovata necessità, e previo parere favorevole del Pubblico Ministero, il richiedente può ottenere un anticipo fino al 50% del mutuo.


Le strutture presenti sul territorio e schierate nella lotta contro l’usura sono numerose: Prefetture, Confidi, Fondazioni antiusura, Associazioni di categoria e di difesa dei consumatori, sportelli di enti locali, ecc.

A livello centrale, il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura dispone di un Ufficio per i rapporti con il pubblico (Urp) che fornisce, anche telefonicamente, informazioni su leggi e procedure. All’Urp si affianca ora il Numero Verde 800.999000: chiamandolo si possono avere le prime risposte e, soprattutto, i riferimenti dei referenti a cui rivolgersi in ambito locale.


Visita anche le domande e risposte su Racket e usura pubblicate dalla Polizia di Stato

http://www.poliziadistato.it/faq/view/20715/